Comunità del SESSO – Vietato ai minori di 18 anni

settembre 26, 2008

Un desiderio durato… 10 anni! (by “insolente”)

Racconto su commissione

Con l’amica di banco, Roberto si annoiava, era simpatica, intelligente, piuttosto capace in tutte le materie, ma non l’ispirava, nemmeno un po’… la sua attenzione era per la Luisa, una bella mora, alta, dal fisico impareggiabile, che metteva tutti d’accordo, per le solite dichiarazioni indelicate e piuttosto esplicite, ad eccitare fantasia e desideri. Impossibile andare insieme a lei per discoteche o pizzerie, normalmente frequentate dai giovani studenti; raramente si faceva trovare in compagnia, e sempre e comunque, con uomini più adulti, già professionalmente impegnati; nessuno dei coetanei poteva vantare una serata con lei, e nemmeno le amiche più confidenti, conoscevano le sue storie.

Chi la frequentava, per i compiti collettivi, nei pomeriggi del dopo scuola, sapeva di una famiglia attenta alle amicizie della figlia, e non era possibile, nemmeno in quelle occasioni, azzardare ipotesi alternative agli impegni scolastici…

Roberto, se n’era innamorato, gli succedeva spesso, con le ragazze che frequentava, ma questa volta, i sintomi del suo male, mostravano tutta la gravità di una cotta difficile da risolvere senza il contributo del suo “provocatore”… La compagna di banco si adoperava per l’amico, nel vano tentativo di ricevere grazie e favori per quella simpatia che lei stessa soffriva, e di cui era succube. Il giovane sapeva che Francesca lo adorava, che avrebbe esaudito ogni suo desiderio, e per questo, avrebbe escogitato un piano con la sua complicità, per accreditarsi almeno l’attenzione dell’adorabile e provocante Luisa.

“Francesca, dovresti invitarmi la Luisa a casa tua, per i compiti, parteciperei anch’io, forse accetterebbe, di te si fida…” implorante “ah ecco… per cui potrei perdere la faccia per te, che vorresti spassartela con lei, e della mia reputazione potrebbe …fregartene di meno! Scusa è vero che mi piaci, ma mi hai anche detto che io e te …solo amicizia, quindi? tesoro, ma ti fumi qualcosa per caso? guarda Robi, che ti fa male… dammi retta”, lo sfotteva sorridente… “ma Franci, io ti voglio bene, ma amo lei, che posso farci?” sollevando le spalle “appunto ami lei, io mica posso risolvertelo questo problema…” così andavano le loro discussioni, ed era vero che si volevano bene, quanto meno si stimavano abbastanza per dichiarare le reciproche passioni.

Finì la scuola, superarono gli esami, s’iscrissero alle diverse facoltà universitarie, ebbero successo nel lavoro, alcuni si sposarono, altri rimasero … in famiglia, e altri ancora vivevano la condizione dei single, come il nostro Roberto, che da qualche anno, impiegato presso un’importante compagnia di import-export, si era trovato un appartamentino in periferia per starsene solitario, coabitando con qualche occasionale amica, a volte per esempio la fedele Francesca, che l’amava sempre, da allora…

Quei compagni di quell’ultimo anno di superiori, avevano qualcosa di speciale, si erano ritrovati più o meno tutti, alcuni più invecchiati, ad altri il tempo aveva elargito benevolenza e molta attenzione… Anche la Luisa fu intercettata casualmente, di lei si sapeva che aveva cambiato città, ma era diventata la bella donna che immaginavano. L’incontro avvenne per una cena commemorativa, con qualche professore più simpatico. Amorazzi riconciliati, compagni di banco in festa, e Francesca che inseguiva ancora Roberto, quasi come un bracco…

Nessun approccio era stato programmato, ma ciascuno conosceva le storie dei compagni di quel 5o anno, e avrebbe desiderato, quando era lecito, accoppiarsi o far accoppiare l’amica del cuore, che non avrebbe rifiutato quella passione ad un amico… Non sempre queste occasioni riuscivano ad esprimere la soddisfazione degli interpreti, alcuni, entravano in competizione, quando la ragazza era contesa, ed era inevitabile che ciò succedesse sempre alle più avvenenti: una a caso, la Luisa! Per contro, anche le migliori, le più desiderabili, in mezzo a tante richieste, finivano per cedere al più …scarso, oppure non avevano alcun rapporto per le troppe indecisioni…

Roberto la stava ancora osservando, dopo quel decennio trascorso senza alcun piacevole ricordo, senza alcuno scambio, anche modesto, e pure ingenuo… e gli piaceva sempre, adesso, come allora! Luisa era una donna bellissima. Aveva molti spasimanti, e non saveva decidersi con chi trascorrere i prossimi anni. Molti la inseguivano, nessuno da amare intensamente, con l’anima, piuttosto che per solo sesso…

“Ciao Robi, non mi saluti? Eppure mi piacevi una volta, e forse ti avrei anche ceduto, ma non c’era modo di fartelo sapere… sei sempre un timidone?” così l’aveva abbracciato Luisa, osservando quel certo stupore sul suo viso “come mi avresti ceduto?” chiedeva perplesso Roberto… “sì, eri simpatico, ti desideravo, ma eri impacciato, imbarazzato, non mi hai mai avvicinato…” replicava sorridendogli la ragazza. Come impacciato? si ripeteva Roberto, ma se la intercettavo ad ogni occasione e non si lasciava mai avvicinare, e quando Francesca le propose un incontro a casa sua, con la scusa dei compiti, ci ha snobbato entrambi… ma che sta dicendo? mi prende in giro come allora, forse perché adesso si esibisce, cerca di provocarmi…

Riflessioni difficili, complesse, per accettare le considerazioni di una donna molto corteggiata, ma Roberto, reagì d’impulso “allora accetteresti un invito a casa mia, giusto per ricordare, per conoscere ciò che non potemmo fare allora… e poi sono un bravo cuoco, potrebbe lusingarti un mio pranzo…”, Luisa lo guardava divertita, sorridendo alle sue espressioni “perché no? mi piacerebbe ascoltare le tue confessioni e tutto ciò che non mi hai detto 10 anni fa…”

Soddisfatto per quella dichiarazione, Roberto si adoperò qualche giorno, per rendere carino ed accogliente l’appartamento. Al mercato aveva acquistato varietà diverse di pesce, verdura e frutta abbondante per una donna che dopo la meraviglia, forse non avrebbe potuto rifiutargli passione e desideri…

Luisa si era presentata puntualmente, elegante come sempre, con una bottiglia di Franciacorta, per la quale, Roberto, aveva osannato le qualità della fattoria e le grandi capacità del suo vignaiolo. Gli odori delle imminenti pietanze invadevano le nari, profumi stimolanti per una serata che si prospettava piacevole e molto emozionante…

La tavola, apparecchiata con lumi di candela, con bicchieri e sottopiatti, come si conviene ad un grande ristorante, aveva meravigliato la Luisa “mi stai sorprendendo, piacevolmente, Roberto, non ti avrei immaginato così ricercato e di buon gusto, sei un uomo straordinario…” cui il giovane ringraziava, ma consapevole delle sue possibilità, sorridendo, le presentava un piatto di cui andava molto fiero: una bouillabaisse ad interpretazione personale. La zuppa da una parte, nel ciotolone di coccio, ed in un vassoio, gamberi, mazzancolle, capesante, pesci a polpa consistente, totani, calamari, triglie, tolti da quel brodo di cottura. In un altro vassoio, crostoni di pane ai diversi cereali, poco tostati, per una combinazione straordinaria.

Luisa incredula lo provocava “presentami lo chef, di sicuro è in cucina, voglio conoscerlo, potrei violentarlo…” l’altro sornione “lo so, mi sono applicato, sono bravo, merito della mia perseveranza…”. Serviva lo spumante esaltando le caratteristiche del “millesime”, dal “perlage” consistente e piuttosto intenso, compiacendosi per la scelta, la grande fattoria non si era mai smentita, offrendo uno dei suoi prodotti migliori.

Quindi fu la volta dello sformato di verdure, con le “guarnitures” tipiche di un grande chef, sfoglie di carciofo e punte di asparagi per ricordare gli ingredienti fondamentali, facevano da corona ad un tortino ricoperto da una delicata velluta ai piselli, infine una rosa, scolpita in una radice di carota, dava al piatto l’eleganza che meritava…

Luisa assaggiava i cibi estasiandosi per le proposte dell’amico, rinnovando la sua meraviglia, ed esclamando il suo stupore. Fu la volta dei sorbetti al limone propiziatori per un grande dessert: una cascata di mousse di crema d’arancio, sopra pan di Spagna, farcito di cioccolato fuso, bianco e nero, accompagnato da un passito di Pantelleria al profumo d’albicocca…

Il palato, con i soliti apprezzamenti di Luisa, fu abbondantemente soddisfatto. I due amici si misero seduti sul divano per ritrovare luoghi comuni passati e presenti… “insomma io sarei stato nei tuoi pensieri quell’ultimo anno?” chiedeva ancora perplesso Roberto “ma sì, certo, mi piacevi, eri interessante, molte amiche condividevano la mia stessa impressione” ah è così? Si chiedeva il giovane, analizzando fra sé quelle dichiarazioni, eppure nessun messaggio, nessun segnale ho mai ricevuto, le altre, ma quali? “e se ti chiedessi adesso quel mancato percorso di 10 anni fa, che penseresti?” provò a chiederle Roberto “sarebbe possibile” rispose lei “ma?” insisteva ancora lui “nessun ma…” gli disse Luisa, negandogli altre repliche. Si trattava di …reagire, o meglio agire, perché quella femmina, adesso era disponibile.

Avvicinandosi alle sue labbra, le sfiorò la bocca, il collo, i seni abbondantemente esposti, provò a scendere con la mano sul suo sesso. Agiva con determinazione, senza troppa emozione, stava “minacciando” seriamente quella bellezza, provocando la sua reazione… La Luisa si eccitava ai suoi baci, rispondeva alla lusinga delle carezze, sospirando con maggior affanno, con il desiderio crescente, mentre Roberto la spogliava…

Nuda, distesa sul divano, era bellissima, desiderabile, accogliente, chiedeva la soluzione finale di una grande serata, trascorsa in maniera ineccepibile da quell’amico, che adesso la guardava, ma senza lo stesso desiderio.

Roberto si liberò dei suoi indumenti, ma in maniera più studiata, molto lenta, facendosi desiderare, accelerando su di lei la cupidigia dell’amplesso, senza lasciarsi andare fra le sue braccia che distese lo reclamavano. Le rivolse ancora le sue attenzioni intingendo le dita in un sesso invischiato di umori, pronto ad accoglierlo, a gambe flesse, aperte, sempre più ansiose… “ti prego prendimi, infilami, ho voglia, non resisto oltre…” le implorazioni della sua vittima “sì certo, ma aspetta, che voglio eccitarmi anch’io, per una rigidità più intensa…” e così dicendo, si prodigava per la masturbazione, verso un sesso già presente, maturo, eccitato per quella creatura così disponibile, cui Roberto invece si negava…

E la sua masturbazione finì per eccitare maggiormente Luisa, che adesso, senza pudori, si strapazzava a sua volta… Gemeva per il piacere che le procuravano i polpastrelli sul suo sesso, aspirando l’aria per sottolineare il godimento, cui suppliva, per il mancato e poco comprensibile rapporto… Roberto si eccitava, si masturbava con energia fino all’esplosione…

Trattenne il suo orgasmo, per proiettarlo in faccia a Luisa, che gliel’avrebbe anche succhiato, ma fu il gesto, che disapprovò “ma perchè mi fai questo?” si lamentava “io non ti desidero, ti ho imbrogliato, da quando mi hai detto che tu mi desideravi 10 anni fa, e ciò non poteva essere… tu non mi hai mai dato alcuna occasione per capirlo, non sei credibile oggi come non lo eri allora, forse non capisci e non capivi a quanti maschi hai negato affetto e sentimenti per orgoglio, per superiorità di femmina, che ha solo argomenti di bellezza, né un’anima, né un cuore da desiderare…” e continuava a vomitare quelle parole, contenute per tanto tempo “sei una donna capricciosa, abituata a pretendere tutto e subito, uomini o cose, con la stessa indifferenza, io ti ho desiderato, avevo un debole per te, una cotta incredibile e l’ho dichiarato a tutti… è servito a poco, peccato, eri la mia preferita…”

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